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Rinnovo CdA Fondazione Teatro e Saronno Servizi: è necessaria più trasparenza sulle società partecipate

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Articolo in: - Politica  

Saronno

Partecipazione Democratica Saronno 02/08/2012

Rinnovo CdA Fondazione Teatro e Saronno Servizi: è necessaria più
trasparenza sulle società partecipate Partecipazione Democratica Saronno
Il rinnovo del Consiglio di Amministrazione del Teatro Giuditta Pasta che, come auspicato dal Sindaco Luciano Porro, "avrà il compito proseguire nell'opera di miglioramento dell'offerta culturale del Teatro saronnese", ripropone l'attualità di un problema di metodo che riguarda, più in generale, il modo in cui l'Amministrazione Comunale e la maggioranza hanno gestito, fin dal proprio insediamento, il rapporto con le società partecipate
 

Il rinnovo del Consiglio di Amministrazione del Teatro Giuditta Pasta che, come auspicato dal Sindaco Luciano Porro, “avrà il compito proseguire nell'opera di miglioramento dell'offerta culturale del Teatro saronnese”, ripropone l’attualità di un problema di metodo che riguarda, più in generale, il modo in cui l’Amministrazione Comunale e la maggioranza hanno gestito, fin dal proprio insediamento, il rapporto con le società partecipate, non solo per quanto concerne i criteri di nomina dei Consigli di Amministrazione, ma, soprattutto, per quanto riguarda la congruità e la trasparenza delle scelte e dell’attività di tali enti.

Su questi temi e sulla necessità di assicurare la massima trasparenza ed un’efficace funzione di controllo sulle società partecipate, fin dal luglio 2010, alcuni aderenti al Partito Democratico che successivamente dettero vita all’associazione Partecipazione Democratica, avevano inviato al Sindaco ed ai Segretari cittadini dei partiti di maggioranza un documento (in calce) che conteneva alcune proposte concrete sui rapporti tra l’Amministrazione Comunale e le società partecipate:
• approvazione di un “Regolamento per il Controllo delle società partecipate dal Comune di Saronno” attraverso il quale attuare una più efficace azione di indirizzo e di controllo nelle suddette società, improntandosi ad indirizzi generali nell'azione del Sindaco e degli altri organi comunali ed alla individuazione di nuovi modelli di relazioni industriali ed all'approfondimento di possibili modelli di democrazia economica;
• istituzione di una “Commissione organismi ed enti Partecipati”, aperta a tecnici esterni, con il compito di elaborare il citato Regolamento ed eventuali proposte sull’argomento;
• istituzione di un ufficio ad hoc dedicato ai rapporti con gli organismi partecipati, in modo da assicurare l’efficacia della funzione di controllo, l’informazione ed il monitoraggio dei contratti di servizio e delle convenzioni sugli affidamenti;
• ricognizione e revisione degli statuti degli enti partecipati, allo scopo di adeguarne le norme ed i
contenuti in conformità con le leggi e con gli indirizzi programmatici dell’attuale maggioranza.

Alla luce dei contrasti che hanno portato alle dimissioni ed al rinnovo dei consigli di amministrazione della Saronno Servizi e della Fondazione Teatro e della dubbia opportunità di talune scelte, come quella di affidare in modo diretto e senza selezione pubblica un incarico di direzione organizzativa ad un ex membro del Cda dell’ente, l’Associazione Partecipazione Democratica ribadisce l’attualità delle proprie originarie proposte e, insieme a queste, la necessità che siano poste in essere forme più stringenti di controllo sull’attività delle società partecipate, in coerenza con i più recenti orientamenti legislativi in materia di rapporto tra enti locali e partecipate, come ribadito anche dal recente provvedimento del Governo Monti in materia di Spending review bis (Decreto Legge 06.07.2012 n° 95 Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini).

Saronno, 25 luglio 2012

All’attenzione del SINDACO Luciano PORRO
Per conoscenza ai Segretari cittadini di
- PARTITO DEMOCRATICO
- TUA SARONNO
- ITALIA DEI VALORI
- SOCIALISTI ITALIANI
- SARONNO FUTURA
- SINISTRA SARONNESE

Oggetto: Considerazioni politiche e giuridiche sulla nomina del Presidente della Fondazione Casa di Riposo Intercomunale (FOCRIS) e sui rapporti tra l’Amministrazione Comunale e gli enti partecipati.

Con la presente, i sottoscritti Consiglieri Comunali, coerentemente alla funzione istituzionale ricoperta ed al mandato politico conferito dagli elettori, intendono formulare al Sindaco ed ai segretari cittadini delle forze politiche che costituiscono la maggioranza di Centro- Sinistra, alcune considerazioni di carattere politico e giuridico in merito alle nomine dei rappresentanti dell’Amministrazione Comunale nelle società e negli enti partecipati. Senza nulla eccepire a riguardo dei criteri seguiti per la raccolta e la selezione delle candidature, che hanno consentito d’individuare candidati i cui requisiti di competenza, affidabilità e rappresentatività non sono in discussione, si ritiene doveroso, invece, come già fatto in altre sedi, richiamare ancora una volta l’attenzione su taluni aspetti di opportunità politica e di dubbia legittimità giuridica connessi, in particolare, alla scelta relativa al Presidente della Fondazione Casa di Riposo Intercomunale (FOCRIS).
Il Presidente suggerito dal Sindaco, oltre a vantare una buona esperienza maturata in ambito lavorativo che può risultare senza dubbio di grande utilità ed efficacia presso l’ente in questione, ricopre, come è noto, anche la carica di Consigliere Comunale e questa duplicità d’incarico, che lo porrebbe, al contempo, quale responsabile delle attività gestionali di un ente sul quale il Consiglio Comunale esercita le funzioni d’indirizzo e di controllo attribuite dalla Legge, non può non sollevare più di una perplessità.

Considerazioni di carattere politico.
A prescindere dagli aspetti di legittimità giuridica, ovvero, se siano o meno applicabili, per analogia, le medesime norme sulla incompatibilità previste dal Testo Unico degli Enti Locali, si rileva che il Centro-Sinistra ha sempre uniformato la propria attività politica ed amministrativa ai principi di etica pubblica e di buona amministrazione, che impongono la netta separazione di responsabilità decisionale e gestionale tra controllore e controllato, in ossequio ai principi costituzionali di correttezza, imparzialità, legalità e buon andamento. Inoltre, da questo punto di vista, appare politicamente discutibile ed inopinata la scelta di proseguire, in perfetta continuità con le passate amministrazioni, la prassi iniziata dalla maggioranza di Centro- Destra, che fin dalla sua istituzione ha sempre nominato quale presidente della FOCRIS un consigliere comunale.

Considerazioni di carattere giuridico.
La mancanza di una norma che in modo esplicito sancisca, anche per le Fondazioni, così come avviene per gli enti, le società, i consorzi e le istituzioni, la incompatibilità tra la carica di consigliere comunale e quella di componente del consiglio di amministrazione, non significa che le norme esistenti non trovino applicazione anche nel caso in questione. Come è noto, infatti, in seguito all’obbligo di adeguamento delle normative statali alle direttive comunitarie, conseguente alla costituzione dell’Unione Europea, il tema delle “partecipazioni pubbliche”, in particolare per gli ambiti di attività che abbiano una “rilevanza economica”, è in questi ultimi anni al centro di un complesso riordino normativo al momento non ancora conclusosi.
Ciò nonostante, per fare chiarezza su talune contraddittorietà e/o carenze normative, molte prescrizioni applicabili allo specifico ambito delle “partecipazioni pubbliche” giungono dai recenti orientamenti giurisprudenziali, che su una serie di problematiche del comparto enti locali hanno definito interpretazioni consolidate.
Sul caso in questione, illuminante appare quanto contenuto nella parte quarta della “Relazione sull’esternalizzazioni degli enti locali della Regione Lombardia”, dedicata al tema Le Fondazioni partecipate dalle Provincie e dai Comuni della Regione Lombardia”, approvata dalla Corte dei Conti – Sez. regionale di controllo della Lombardia, con Deliberazione n. 1008/2009/COMP nell’adunanza del 10 dicembre 2009.
Nell’evidenziare, anche nel caso delle Fondazioni istituite e partecipate dai Comuni, la natura di “Ente pubblico” qualora siano presenti una serie di indici sintomatici della natura pubblica (la gestione soggetta a controllo da parte dell’Ente locale, l’attività finanziata in modo maggioritario da quest’ultimo e gli organi di direzione e vigilanza siano costituiti da membri nominati dal Comune), la Corte dei Conti conclude che nelle situazioni in cui si determini un rapporto organico tra nominante e nominato - come appunto è il caso della FOCRIS - l’Amministrazione locale debba esercitare nei confronti dell’ente partecipato un “controllo analogo” a quello che la Legge impone sui propri servizi e sui quelli affidati in modo diretto a società ed enti controllati e partecipati.
Ne consegue, che essendo prerogativa del Consiglio Comunale l’esercizio della funzione d’indirizzo e di controllo politico-amministrativo, nonché la competenza relativa agli atti fondamentali che riguarda i rapporti con gli enti e le società partecipate (statuti, affidamento di attività e servizi, convenzioni, indirizzi, ecc.), appare difficile non ravvisare la citata incompatibilità tra controllore e controllato, ancor più evidente qualora il voto di un solo consigliere risultasse determinante nel pronunciamento dell’Assemblea cittadina. Alcune proposte concrete.

Per le motivazioni citate, al fine di dissipare ogni ombra e garantire la massima trasparenza sulle scelte operate in materia di nomine e sui futuri rapporti tra gli enti e le società partecipate ed il Consiglio Comunale, riteniamo opportuno che la coalizione di Centro-sinistra e l’Amministrazione comunale recepiscano, in tempi brevi, le seguenti proposte:
• Modifica dello Statuto della Fondazione Casa di Riposo Intercomunale – FOCRIS che preveda l’introduzione, in forma esplicita, di una norma sull’incompatibilità tra la carica di Consigliere Comunale e la carica di Presidente e membro del Consiglio di Amministrazione. Nel caso la norma fosse recepita, il Presidente designato potrà optare tra le due cariche, come previsto dall’art. 69 del D.Lgs. n. 267/2000.
• Approvazione di un “Regolamento per il Controllo delle società partecipate dal Comune di Saronno” attraverso il quale attuare una più efficace azione di indirizzo e di controllo nelle suddette società, improntandosi ad indirizzi generali nell'azione del Sindaco e degli altri organi comunali ed alla individuazione di nuovi modelli di relazioni industriali ed all'approfondimento di possibili modelli di democrazia economica.
• Istituzione di una “Commissione organismi ed enti Partecipati”, aperta a tecnici esterni, con il compito di elaborare il citato Regolamento ed eventuali proposte sull’argomento.
• Istituzione di un ufficio ad hoc dedicato ai rapporti con gli organismi partecipati, in modo da assicurare l’efficacia della funzione di controllo, l’informazione ed il monitoraggio dei contratti di servizio e delle convenzioni sugli affidamenti.
• Ricognizione e revisione degli statuti degli enti partecipati, allo scopo di adeguarne le norme ed i contenuti in conformità con le leggi e con gli indirizzi programmatici dell’attuale maggioranza.

Per concludere, si ritiene utile riprendere alcuni passi del Programma Amministrative 2010 della coalizione di maggioranza.
“LA SARONNO CHE VOGLIAMO: EFFICACE, EFFICIENTE, SOLIDALE, AL SERVIZIO DEI CITTADINI E DELLE IMPRESE [...]
La realizzazione di questo modello di città si fonda su alcuni principi fondamentali:” [...]
- divisione netta tra competenze e ruoli politici (strategia, indirizzi ed obiettivi, controllo), che spettano agli organi istituzionali (Sindaco, Giunta, Consiglio Comunale) e competenze e ruoli tecnici (gestione operativa, tecnica e delle risorse umane), che spettano alla struttura organizzativa del Comune o delle società controllate;
- trasparenza assoluta dell'attività degli organi istituzionali e della struttura dell'Ente. Il Comune deve diventare una "casa di vetro" per i saronnesi. A questo proposito, riteniamo che i componenti degli organi politici (Consiglio, Giunta, Commissioni ecc.) debbano osservare scrupolosamente non solo tutte le cause di ineleggibilità e incompatibilità imposte dalle legge, ma anche quelle imposte dal "senso etico della politica". Perciò faremo attenzione a tenere fuori dal Comune gli interessi personali, di categoria o di gruppo, dei componenti gli organi istituzionali.".
Poiché si ritiene fondamentale non deludere le aspettative dei cittadini già a partire dai primi provvedimenti del nuovo governo, con il rischio di esporci anche alle inevitabili critiche della minoranza, riteniamo che sia importante affrontare con decisione e coraggio la questione posta dal suddetto appello, nei tempi il più rapidamente possibili. Auguriamo infine alla nuova amministrazione di lavorare sempre al meglio, nell'unico interesse possibile, quello dei cittadini di Saronno.

Saronno, lì 21/7/2010

 

 

 

 

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